la tazza elinor marianne

Il tempo con la nostra agenda, con i nostri quaderni; la scrivania affollata di penne, sticker, ritagli. Un libro da leggere. Una tazza fumante (di caffè, cioccolata, tè, cosa scegli?) da sorseggiare. Rosa, ça va sans dire, come la porta della boutique che è diventata ormai un simbolo: dei sogni che ce la fanno, se hai abbastanza cuore, e coraggio di fidarti di loro. Ma anche di quel luogo magico in cui sentirsi a casa e a Parigi, capace di farti ritrovare quella parte di te: quella parte che avevi lasciato in un angolo, che avevi dimenticato.

Quel luogo che esiste, a Firenze certo, ma anche in ognuna di noi quando decidiamo di dedicare un po’ di tempo per noi stesse, quando apriamo un quaderno o la nostra agenda e decidiamo che per dieci minuti non c’è nulla di più importante.